1. Oh, qual furente tempesta
s’addensa, Signor, sul mar;
già l’onda s’innalza funesta
e ̑angoscia ̑il Tuo marinar.
Dormi, Signor, Tu no vedi
che ̑il mar mi vuol rapir;
o Maestro, deh, presto provvedi,
l’audacia sta per svanir.
Si plachi ̑ogni vento e taccia ̑il mar,
taccia ̑il mar!
L’ira dell’onde no ha poter
se Cristo Signore è ̑il vostro nocchier,
le furie ̑infernali s’acquieteran
se l’ordine viene dal gran Sovran.
Obbediranno ̑al Suo comandar,
taccia ̑il mar, taccia ̑il mar;
obbediranno ̑al Suo comandar,
taccia il mar!
2. Vedi l’angoscia, Signore,
che strazia il mio cuor;
ed oggi ̑a Te, chino ̑in dolore,
salvezza io chiedo ̑ancor.
Fiumi di colpa ̑e di male
turbano ̑il mio pensier;
e s’appressa già l’onda fatale,
deh, fermala, Condottier!
Si plachi ̑ogni vento e taccia ̑il mar,
taccia ̑il mar!
L’ira dell’onde no ha poter
se Cristo Signore è ̑il vostro nocchier,
le furie ̑infernali s’acquieteran
se l’ordine viene dal gran Sovran.
Obbediranno ̑al Suo comandar,
taccia ̑il mar, taccia ̑il mar;
obbediranno ̑al Suo comandar,
taccia il mar!
3. Già la tempesta ̑è passata,
placato il mar tornò;
la luce nel cielo ̑è tornata
e ̑il mondo illuminò.
Sento che ̑in Te c’è l’amore
ch’io sempre sospirai;
e già so che mai più, Salvatore,
Tu mi abbandonerai.
Si plachi ̑ogni vento e taccia ̑il mar,
taccia ̑il mar!
L’ira dell’onde no ha poter
se Cristo Signore è ̑il vostro nocchier,
le furie ̑infernali s’acquieteran
se l’ordine viene dal gran Sovran.
Obbediranno ̑al Suo comandar,
taccia ̑il mar, taccia ̑il mar;
obbediranno ̑al Suo comandar,
taccia il mar!
Testo: Mary Ann Baker, 1874 ca.
Musica: H. R. Palmer, 1834–1907